UN GRANDE VETERINARIO: GAETANO GUIDI
Di Pino Bartoli
Gaetano
Guidi stato un
grande veterinario. Viveva con la famiglia in un casolare nelle campagne di Monteforte dove, tra tutti gli animali domestici
possibili ed immaginabili allevava mastini napoletani bellissimi ed esercitava
la professione. La Òsala
dĠaspettoÓ del suo ambulatorio, e cio lĠaia del casolare, era una sorta di caravan
serraglio dove, in una nuvola di polvere tra latrati, miagolii, guaiti e urla, animali di specie
antagoniste cercavano di azzuffarsi tenuti a bada, con difficolt (ma con
solidariet), dai proprietari.
Bastava
per che sulla porta della sala delle visite apparisse Gaetano con il solito
cipiglio e lĠimmancabile sigaro che, come per incanto, tornava il silenzio e
cani, gatti, pappagallini e uomini si accomodavano tranquilli e sereni lĠuno
accanto allĠaltro.
Con
la sola presenza riusciva a calmare i suoi pazienti che, docili, si affidavano
alle sue cure senza reagire, anche quando erano dolorose e lunghe. Il mio Mirko, a cui
aveva salvato la vita con un intervento difficile eseguito senza anestesia, lo rivedeva sempre con piacere. Mostrava verso i suoi pazienti un distacco
che si imponeva. Dopo la morte della sua Kira , la genitrice di tutti i boxer di Avellino, aveva deciso di non affezionarsi pi a
nessun animale. Aveva sofferto molto quella perdita. Comunque li rispettava
tutti e loro
lo capivano.
Un
episodio tra i tanti.
Un
cliente, vedendo il suo micio che prendeva il latte dalla solita ciotola, si
rese conto che poco prima, distrattamente, aveva bevuto a quella stessa ciotola,
che aveva trovato in frigo dove la moglie lĠaveva riposta per conservare fresco
lĠalimento allĠanimale.
Preoccupato telefon al veterinario raccontandogli
il fatto e chiedendo rassicurazione su un eventuale contagio che egli potesse aver contratto.
Si sent rispondere: Ò No, state tranquillo: al gatto non
succede niente! Ó
Fu
allora che cap lo sguardo diverso e il cuore grande di quellĠuomo che amava gli
animali.