Avellino a primavera

di Martino Forino

 

una chiara mattina di fine Aprile ed esco dal portone di casa mia in via Di Vittorio

 

Laria frizzantina e il cielo terso, stamattina non mi va di prendere la filoviaandr a piedi a lavoro.

 

Gi lungo via dei due principati mi viene incontro sulla sinistra, discreto e gioioso, un glicine fiorito che si inerpica viola sul muro tufaceo del giardino imponente della ritrovata villa Amendola

 

Poco pi avanti, un po di foschia confonde in unatmosfera di magia il profilo della torre dellorologio, del campanile del duomo che si erge grave sulla collina oltre la valle

 

Attraverso il ponte della Ferriera: il sole mi colpisce coi suoi rossi e tiepidi primi raggi da dietro la collina dei Liguorini, mi giro a oriente richiamato da quella luce improvvisa e l tra il verde mi appare la chiesa dei Liguorini con il suo campanile solenne, pi gi a valle il Fenestrelle si snoda tra i campi coltivati e riesco persino a sentirne il frusciola citt ancora assonnata e le macchine sono poche

 

Quando gi vedo delinearsi nel cielo azzurro il vecchio cedro di piazza Libert, mi raggiunge il garrire dei rondoni che sfrecciano in formazione sul largo della piazzale strade sono pulite, il verde brillante, la fontana zampilla

 

Lungo il corso ancora vuoto imbocco via Mancini e da l ad ovest si eleva improvviso Montevergine: il santuario, adagiato in uno splendido mare verde che brilla ai raggi del primo sole, sovrasta la citt: le sue luci ancora accesepi avanti i platani di via Verdi proiettano le loro alte e slanciate ombre sulle pareti del carcere borbonico, donando un senso di freschi acquerelli

 

Gi per la Circumvallazione si aprono allo sguardo i nuovi giardini di piazzale Kennedy e tra i rami sventola lieve  il tricolore del monumento ai caduti

 

Sono felice di aver passeggiato in una bella mattina di primavera nella mia bella citt natale!   

 

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