LE VOTAZIONI PER LĠASSEMBLEA COSTITUENTE

(2 Giugno 1946)

di GERARDO PESCATORE

 

     Contemporaneamente alla votazione per il referendum istituzionale gli elettori ricevettero anche la scheda per l'elezione dei 556 deputati dell'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il Decreto Lgs Luog. 25 giugno 1944, n. 151.

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     Furono queste le prime elezioni politiche della storia repubblicana italiana dal 1924 dopo il ventennio di dittatura fascista in cui fu sospesa ogni libertˆ democratica, precedute da una campagna elettorale, fatta di comizi dai balconi e di contraddittori che avvenivano sulle piazze. All'interno della propaganda elettorale venne a crearsi una vera e propria "battaglia murale" di manifesti, per sostenere questo o quel partito, resa ancor pi accesa in quanto nessuna legge stabiliva spazi predisposti per l'affissione. Squadre di giovani attacchini, di solito composte da attivisti di partito, si organizzavano con secchi contenenti acqua mista a farina e lunghe scale, per affiggere i manifesti, il pi in alto possibile, su muri di case private, monumenti, chiese, pali e alberi.

     La   campagna   elettorale   fu    in    alcuni    momenti   drammatica, punteggiata da molti disordini di piazza e violenze e incentrata sullo scontro  tra la D.C. e il P.C.I., i  due  principali partiti di governo  che si combattevano tra di loro.

   

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                                           Rest˜ famoso un comizio del fondatore dellĠUomo Qualunque Guglielmo Giannini ad Avellino dove, fischiato dalla folla comunista che aveva riempito la piazza per impedirgli di parlare, rispose con la frase Òrazza di cretini, prima lasciatemi parlare, poi deciderete se fischiarmiÓ. Tenne duro per venti minuti, poi la folla dei contestatori si stanc˜, mentre lui, imperterrito, proseguiva il suo discorso per la prevista durata di unĠora.

     Il responso delle elezioni in Irpinia fu un vasto consenso alle formazioni della composita area di destra, a prevalente connotazione notabilare, che raccolse nel suo complesso il 48,6% dei voti, con punte e sfondamenti ragguardevoli nel capoluogo e nei tre centri maggiori (Ariano Irpino, Cervinara e Mirabella Eclano).

     La mobilitazione del movimento cattolico non riusc“ a condurre la D.C. al di lˆ di un 27,7%, che colloc˜ il partito al primo posto nella provincia, con una buona diffusione territoriale (oltre il 20% in 81 dei 113 comuni della provincia), ma che restava tra le pi basse percentuali raccolte nel Mezzogiorno, inferiore di oltre sette punti alla media meridionale (35%).  Nello schieramento di sinistra (Comunisti, Socialisti, Azionisti, Repubblicani) lĠunico risultato di relativa consistenza fu quello ottenuto dal PCI.

     In particolare, delle 12 liste presentate nella XXXIV circoscrizione (Avellino - Salerno), i risultati di Avellino assegnarono la maggioranza relativa alla D.C. con 3877 voti pari al 25,3%, seguita dallĠUnione Democratica Nazionale di Alfonso Rubilli con voti 2779, dal Movimento dei Combattenti e Reduci degli avvocati Aurelio Genovese ed Emilio DĠAmore (voti 1959), dalla Democrazia del lavoro di Francesco Amatucci, giˆ deputato nel 1919, e di Costantino Preziosi, (voti 1374), dallĠUomo Qualunque (voti 1362), dai Comunisti (1115 voti) e dai  Socialisti (743 voti).

     Non conquistarono seggi la Concentrazione Democratica Repubblicana, avendo riportato 665 voti, il Blocco Nazionale della libertˆ,  i Repubblicani, gli Azionisti e lĠUnione Nazionale che ottenne solo 178 voti.

     Il risultato di Avellino fu il seguente:

 

 

 

 

Elettori

20.173

 

Votanti

17.347

85,99%

Schede nulle e bianche

2.028

11,69%

Voti  validi

15.319

88,31%

                                      LISTA

/ GRUPPI

 

D.C.

3.877

25,31%

UN. DEMOC. NAZIONALE

2.779

18,14%

GR. COMB. E IND

1.979

12,79%

PART. DEMOCR. LAVORO

1.374

  8,97%

UOMO QUALUNQUE

1.362

 8,89%

P.C.I.

1.115

 7,28%

P.S.I.U.P.

  743

  8,97%

C.DEMOCR. REPUBBLICANA

  665

  4,34%

BLOCCO NAZ. LIBERTAĠ

  649

  4,24%

P.R.I.

  395

  2,58%

PARTITO DĠAZIONE

  223

  1,46%

P. UNIONE NAZIONALE

  178

  1,16%

 

(fonte: Comune di Avellino Archivio storico delle elezioni)

Evidentemente gli elettori, allĠincertezza del nuovo, rappresentato dalla forma repubblicana  e dallĠideologia progressista della sinistra, preferirono ritornare a forme giˆ sperimentate nel passato, anche se questo significava un mantenimento del clientelismo.

 

     Nella XXXIV circoscrizione i deputati irpini eletti all'Assemblea Costituente furono Salvatore SCOCA, giˆ Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro e delle finanze, con 31532 preferenze e Fiorentino SULLO, segretario provinciale, con 15532 per la D.C.;  Alfonso RUBILLI

 

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per lĠUnione Democratica Nazionale con 14880;  Costantino PREZIOSI per i Democratici del lavoro con 7026 voti, subentrato ad Amatucci, deceduto;  Ireneo VINCIGUERRA per il PSIUP, subentrato a Luigi Cacciatore, eletto nel collegio unico nazionale, con 5710 voti; Giuseppe DE FALCO per lĠUomo Qualunque voti 15451. Alfredo COVELLI per  Blocco Nazionale della Libertˆ con 6645 voti

 

 

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   Non furono invece eletti personaggi irpini di primo piano come Umberto Nobile, lĠesploratore del polo Nord, candidato per i comunisti, che ottenne 5188 voti) .lĠavv. Michelangelo Nicoletti per i  Democratici del Lavoro, futuro sindaco di Avellino dal 23.6.56 al 14.3.63; Carlo Muscetta, candidato dei Democratici Repubblicani, Francesco Amatucci per i Democratici del lavoro pur avendo ottenuto pi voti di Preziosi; Aurelio Genovese ed Emilio DĠAmore per  i Combattenti e reduci; Ferdinando Iannaccone con 7399 e Nicola Santangelo per lĠUnione Democratica Nazionale

     Non ebbe fortuna neppure Guido Dorso che, in rotta con il Partito dĠazione, si era candidato nella circoscrizione Bari-Foggia con una propria lista, chiamata Alleanza Repubblicana.

   Il 15 luglio 1946 l'Assemblea deliber˜ l'istituzione della Commissione per la Costituzione, composta da 75 Deputati (perci˜ venne chiamata anche "Commissione dei 75") incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione, che fu  approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947 ed entr˜ in vigore il 1ĵ gennaio 1948.

 Anche se nessuno degli irpini eletti fece parte dei 75, tuttavia ricoprirono incarichi di prestigio:

   Salvatore Scoca fu componente della Giunta per le elezioni e della seconda commissione per lĠesame dei disegni di legge fino alla nomina a sottosegretario di stato: alle finanze nel II Governo De Gasperi dal 17 luglio 1946 al 18 ottobre 1946

   Alfonso Rubilli ricopr“ lĠincarico di presidente della Commissione degli ÒUndiciÓ e Componente della Giunta delle elezioni.   

   Costantino Preziosi fu segretario del gruppo e componente della Commissione per lĠesame delle domande per lĠautorizzazione a procedere in giudizi Alfredo Covelli conflu“ nel gruppo misto dove divenne Segretario. Fu Componente della  quarta commissione per lĠesame dei disegni di legge e segretario dellĠufficio di presidenza presieduto da  Saragat fino al 6 febbraio 1947 e poi da Umberto Terracini.

Il pi giovane costituente fu Fiorentino Sullo, eletto, non avendo compiuto 25 anni, dopo una memorabile battaglia elettorale di avanguardia in favore della Repubblica, in una provincia di fede quasi totalmente monarchica. Infatti ebbe oltre 700 voti di preferenza, mentre nel suo paese di Castelvetere ben 1117 elettori scelsero la monarchia e appena 164 la repubblica. In tale veste fece da Segretario allĠultraottantenne Vittorio Emanuele Orlando nella seduta dĠinsediamento del 25.6.1946.

 

      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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