Gaber cantava “io non mi sento italiano, ma per fortuna
o purtroppo lo sono”. Io invece mi sento profondamente irpino,specialmente
ora che vivo a Milano, ma non so più cosa significhi esserlo quando
torno ad Avellino e vedo il cinema della mia infanzia, il simbolo della mia
città in quello stato. Credo allora che mobilitarsi, anche con Facebook,sia
un modo per indurre la politica provinciale a fare ciò che le
restituirebbe valore e significato, cioè dare risposte nette,
risolutive a questo problema e ricostruire concretamente un’identità,
un senso di appartenenza che nulla hanno a che fare con una sterile
nostalgia ma che parlano di futuro.

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