Quale autore della nota a mia firma, sull'ubicazione del Castello di Avellino, pubblicata sul sito Avellinesi.it nel lontano 2008, mi sembra opportuno e doveroso, anche se a distanza di anni, fare qualche rettifica e precisazione in merito, da me trascurata nel tempo.

Nello scritto ipotizzavo , rispetto al passato, una diversa motivazione circa l'ubicazione in quel luogo del Castello partendo dal presupposto che l'acqua rinvenuta sul pianoro fosse una sorgente naturale plausibile da un punto di vista geomorfologico, considerando che nei tufi del sottosuolo di Avellino comunque circola acqua a varie profondita' ad una quota pi¯ alta del torrente Fenestrelle.

A parte i tanti sondaggi fatti in diversi luoghi della citta', la prova della presenza di acqua sotterranea e' data dai due 'occhi mare' (sorgenti artificiali scavate nei tufi) ubicate una dietro la Diagnostica a Torrette di Mercogliano e l'altra alle spalle della biblioteca Provinciale, nei pressi della nuova bretella che collega Piazza Perugini a via Zigarelli.

Come gia' evidenziato allÕepoca nella nota pubblicata la presenza di acqua sul pianoro, ritenuta al momento di origine sorgiva, andava comunque confermata da ulteriori ed approfonditi accertamenti.

Su invito fatto all'impresa , che all'epoca curava i lavori di recupero del maniero e poteva liberamente ed accuratamente ispezionare il sito, fu accertato invece in modo inconfutabile che l'acqua presente sul pianoro , tutt'ora esistente, non era acqua di sorgente naturale bensģ si trattava della raccolta in cisterne dell' acqua piovana.

Ovviamente, tutto cio' faceva cadere l'ipotesi formulata circa la diversa origine del Castello di Avellino ma metteva in evidenza che  quell'apparente cumulo di antiche pietre nasconde al suo un interno un complesso ed articolato sistema di opere murarie di alto valore storico ed architettonico che mi auguro al pi¯ presto venga restituito alla fruibilita' dei cittadini.

Cordialmente, Duilio Preziosi.

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