Ho guardato la mia città.
Sono scivolata verso il centro
popolato all’inizio, deserto
nel fondo della piazza.
Delimitata dalla torre
avvolta dalla facciata orba, puntellata da nicchie
che offrono riparo a gonfi colombi.
Abbandono, deserto, grigiore.
Verde splendente tra le crepe.
Vita illuminata che sbuca
da improbabili mattoni.
Vecchia deforme.
L’amore diventerà magia
e, nella luce caleidoscopica,
guarderò ancora la mia città.
Fiorella Bruno