Buon anno a tutti colori che mantengono vivo l'
interesse del sito.
Ho visto con piacere le pagine del Tartarino settimanale satirico, ho letto i vari articoli
nelle pagine del 15 Dicembre 1959 e alla pagina 6 ho letto l' articolo dedicato
a Rosina e al marito Antonio, mi sono ritornati in mente quegli anni 1951/57 ,
anni in cui da ragazzino ho conosciuto 'ntonio ˜
scemo, cos“ lo chiamavamo , aveva il banchetto in piazza Libertˆ sul
marciapiede vicino al tabacchino e per un po' ha avuto anche la caldaia
dove abbrustoliva le noccioline o arachidi, aveva anche il fischio. Abitavano
in via Nappi nel portone vicino al tabacchino, il cui proprietario
vecchio marinaio che aveva navigato per il mondo, scambiava parole in cinese
con mio padre quando andava a comprare le sigarette.
Ritornando a Momapiglio,
curioso venditore di noccioline americane, tra l'altro molto sempliciotto ed
ingenuo, avrei diversi aneddoti su di lui, ricordo bene quando accaduto il
fatto riportato in cronaca, dopo il litigio con Rosina lui scapp˜ e sal“
sul parapetto del 'O ponte 'a Ferrera, indugiando se
buttarsi o no, stava in bilico e diceva " mi butto o non mi butto "
in quel momento passava una donna della periferia
con un cesto in testa, sicuramente qualcuna che portava prodotti dell' orto e
riconoscendo 'ntonio ˜ scemo gli disse " e
buttati ".
Lui nel sentire la voce si gir˜, perse l'
equilibrio e cadde gi, fortuna che cadde su dei cespugli e riport˜
soltanto la frattura della gamba, difatti rimase claudicante per quella caduta.
Comunque lo sfott˜ che i ragazzi e anche gli
adulti gli facevano era di gridargli che Rosina gli stava facendo le
corna, per cui lui si alterava e lasciando il banchetto correva subito a
casa per verificare se era vero, poi ritornava in piazza imprecando contro chi
lo aveva deriso.
Anni dopo sono ritornato ad Avellino e ho rivisto
Antonio e Rosina nel chiosco che avevano aperto vicino alla fermata dei pullman
.
Grazie di questi bei ricordi che riportate nella
memoria con tanta nostalgia.
Antonio Chen noto Gerardo