Un ricordo.

 

La dogana si è frantumata.

Io sono nata da quelle parti, in via Garibaldi. 

Un ricordo: alle spalle della dogana vi era Rosina, la carbonaia,
dove noi piccoli andavamo a comperare il carbone per la mamma.
Rosina faceva anche la fruttivendola e su un carretto, sempre pieno
di gattini che regalava, veniva ... presso le nostre case, portando
inoltre spighe cotte e fumanti che chiamava "pollanghelle".

Ma noi eravamo affascinati dal suo antro. Poco più avanti vi era il
"Pellicciaio", anche lui uomo di fiaba. Aveva un tavolaccio di legno
 su cui era sempre inchiodata una pelliccia da restaurare, accanto a questa,
vasetti di vetro pieni di giuggiole, barchette di liquerizia, mentine e
radici di liquerizia che noi chiamavamo "bacchettoni".

Dai nostri cortili, un tempo c'erano i cortili, ci spostavamo proprio nei luoghi  intorno alla dogana e tutto ciò correndo e schiamazzando come
rondini. Questi erano i nostri viaggi, avventurosi, pieni di scoperte.
Il cinema che occupava la dogana aveva poi un'altra sorpresa per noi piccoli consumatori di... vecchie pellicole: quel cielo che si apriva  in testa, nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo.

Ma questo è un mondo che non c'è più.        

                                                                                                                                                     Giovanna Barzaghi

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