La mia dichiarazione d'amore per la Dogana è quella per la difesa che ne ha fatto Carlo 'o rre 'e abbronzo di fronte all'assedio dei palazzoni recenti e meno recenti dello Stretto, delle Amministrazioni comunali che mal ci rappresentavano (e ora?), delle calamità naturali e dolose di chi rendeva scorrevole quel tetto per farci pur sognare celluloide retrò e poi lo squarciava per disperazione. La Dogana è ormai una facciata non di facciata a cui dare, noi, contenuti. Un simbolo di (r)esistenza. Non ci sarò, ma ci sarò.

 

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