Il prof. Mario Aufiero, morto in questi giorni, in una foto che lo vede ritratto, insieme ad alcuni suoi fratelli, lui il primo in basso a sinistra, in epoca giovanile. Siamo probabilmente nella seconda metà degli anni ’50. Insieme a lui, in alto da sinistra i fratelli Antonio, Michele e Felice, accanto a lui un nipote, figlio di Antonio.

 

La storia dei fratelli Aufiero potrebbe veramente essere considerata il prototipo di tante storie italiane di emigrazione e di divisione familiare, ai due lati dell’Atlantico, al termine della seconda guerra mondiale.

Il padre dei fratelli Aufiero, Lorenzo, possidente, aveva accumulato un po’ di capitali e li aveva investiti, in epoca anteguerra, in titoli del debito pubblico. La guerra lo mise sul lastrico (un insegnamento anche per i nostri tempi!!). I titoli erano diventati carta straccia.

Avendo una moglie e ben 6 figli (Giuseppe, Antonio, Michele, Mario, Felice, e Maria), decise di emigrare con parte della famiglia negli Stati Uniti, dove raddrizzò le sue condizioni economiche. Lì nacquero altri due figli (Alberto e Rosa) che, insieme ai primi due, Giuseppe e Antonio, restarono negli States, quando il resto della famiglia decise, dopo aver migliorato le proprie condizioni, di far ritorno in Italia. Più volte negli anni successivi Lorenzo fece ritorno negli USA, per vedere i suoi ragazzi, finchè non vi rimase per sempre perché colpito da male improvviso. Lì infatti riposa. La moglie invece, restò in Italia, insieme al resto dei figli, separandosi definitivamente dagli altri.

I primi due, Giuseppe e soprattutto Antonio, fecero ritorno qualche volta in Italia, per ritrovare i familiari, fino alla definitiva separazione. Giuseppe è scomparso da qualche mese, Antonio è un 92enne ancora attivo, Alberto e Rosa sono nonni felici.

Qui in Italia, Mario si dette all’insegnamento, Michele, dopo alcuni anni di militare (volontario in marina a 16 anni nel corso della II Guerra Mondiale, con due o tre naufragi sulle spalle e con la testimonianza personale dell’affondamento della corazzata Roma, della quale sono stati ritrovati i resti da qualche giorno), si dette al commercio, Maria fu moglie devota e felice.

La figura di Mario, educatore legatissimo ai suoi discepoli, è ben nota al Colletta, non fosse altro per le innumerevoli classi che ha guidato. Ci ha salutato dopo breve, dolorosissima malattia, segnata anche dalla prematura scomparsa dell’unico figlio, Francesco, avvenuta tre anni fa.

Alle sue esequie solo qualche collega e nessun ex-scolaro. Un vero peccato.

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