14 settembre 1943


Il 14 settembre 1943 Anna dell’Acqua aveva 23 anni, era insegnante nelle scuole elementari ed abitava in via due Principati 85, nei pressi del ponte di Salerno.

Era fidanzata con Benvenuto Spagnuolo, partito nel 1939 per l’Africa, reduce della battaglia di El Alamein e, dopo l’8 settembre, in forza a Milano presso la 108a Compagnia fotoelettricisti.

Sia Anna che Benvenuto avevano un diario. Quel giorno di settantatre anni fa Anna così scriveva …..


"Avellino 14.9.943 Giorno che giammai potrò dimenticare se Iddio vorrà ancora preservarmi dal pericolo di questa ora. Già nel levarmi un nero presentimento oscurava il mio cuore. Sentivo che da un istante all’altro qualche cosa di avverso doveva avvenire tuttavia ho cercato di ingannare il tempo in faccende domestiche.

Ero intenta a lavare della biancheria quando ci ha sorpreso il rombo di un apparecchio a bassa quota.

Immediatamente, per un intuito particolare, ho affrettato l’andata nel ricovero. Giunta all’imbocco del ricovero a pochi metri di distanza e propriamente verso il ponte ho sentito una scarica di bombe. Non le mie parole possono esprimere l’impressione provata. Carpone a terra per non sentire lo spostamento d’aria ho chiesto ad alta voce aiuto al Signore. Finalmente passati questi orribili momenti ho potuto entrare nel ricovero. E’ indicibile la nuova impressione provata quivi alla vista di alcuni feriti, le grida di spavento dopo alcuni momenti sono state duplicate da una nuova incursione. Io non ho gridato, ho ricordato le parole di Benvenuto mio quando mi diceva:”Anna la calma deve essere la prima arma”. Non ho saputo fare altro che inginocchiarmi e pregare ad alta voce con tutta la mia fede. Iddio mi ha liberata ancora. Il pomeriggio non è stato meno triste mi ha ossessionato il pensiero di ciò che è potuto capitare a mia sorella con la sua famiglia. Ma chi ama quanto me può comprendere quando avrei pagato in quei momenti una parola di Benvenuto mio. Ma dov’è, lo sa che la sua Anna soffre tanto? Lo sa che è nel mio cuore l’orribile timore di non poter più baciare quegli occhi che son la vita mia.

21 settembre 1943 Dopo sette giorni interminabili un triste evento ci fa lasciare il ricovero ed avviarci in campagna da alcuni conoscenti. Oggi più calma ho vissuto e vivo poiché in una casetta colonica un frate dei nostri pressi ha celebrato la santa messa, anzi mi sono avvicinato anche alla Mensa eucaristica. Una nuova forza ho sentito in me, la virtù bellissima della Speranza è rifiorita nel mio cuore. Ho sperato, ho tanto sperato, che presto terminino queste tristi giornate, poter far ritorno nella mia casetta, apprendere nuove di mia sorella, dei suoi piccoli, del mio Benvenuto …

22 settembre 1943. Non è oggi tra gli altri il meno triste. Ancora ho vissuto momenti d’inquietudine all’eco della guerra vicinissima, alla minaccia continua della vita. Come solo chi ha vissuto momenti simili può comprendere cosa significa in special modo quando si ha al mondo un essere che si ama più di se stesso. E’ il tramonto di questo nuovo giorno di tormento vissuto nell’incertezza del domani, nella necessità ineffabile di sapere che anche mia sorella è illesa e che il mio Benvenuto ha fatto ritorno da Milano come tanti soldati. Al Signore mi affido, in altri momenti tristi il mio tesoro mi ripeteva: “Iddio affligge ma non abbandona” ricordo queste parole e fiduciosa spero, spero fervidamente che, terminata questa burrasca, torni un po’ di sole, riveda il mio amore e tutti i miei cari."


Anna non rivedrà più la sorella Pasqualina morta nel bombardamento del 14 settembre con i figlioletti Graziella ed Alberto, il marito Gaetano Terranova ed il suocero Modestino nelle adiacenze della villa comunale, oggi via Carmine Barone.

Anna sposerà l’amato Benvenuto l’8 agosto 1946 nella Chiesa dei PP Liguorini.

Anna e Benvenuto erano i miei genitori e ora riposano nel cimitero di Mercogliano.

Mario Spagnuolo