Il 14 settembre 1943 De Virgilio Pasqualina ed il coniuge Festa Vincenzo , con i loro sei figli all’inizio dei bombardamenti aerei sulla città  di Avellino , trovarono rifugio a Contrada Archi presso l’abitazione di un proprio parente ,detto” Miniello e Murè”.Gli ospiti però erano in tanti per cui il 17 mattino ,di buon’ora , ringraziarono e decisero di far ritorno nella propria abitazione. Nello scendere le Gradelle alle Tintiere ,prima di oltrepassare il ponte di legno sul torrente Rigatore per raggiungere poco distante la propria abitazione ,sita in via Palombi 2, incontrarono un nipote,ancora vivente,che consigliò loro di rifugiarsi nel più sicuro vicino ricovero sotterraneo sito in via Calata San Lucia alle Fornelle ,in quanto si era saputo di probabili nuove incursioni aeree delle forze alleate. Si lasciarono convincere ed andarono in quel rifugio dove erano già assiepate più di 200 abitanti del rione Fornelle.Dopo poco ,verso le undici del mattino , si scatenò l’inferno sul centro storico di Avellino ,una bomba colpì il rifugio facendo crollare parzialmente il fabbricato .Ci furono molti feriti ma l’unica a morire fu mia nonna DE VIRGILIO PASQUALINA per una scheggia mortale che la colpì nella regione temporale sinistra. A 54 anni ,madre di otto figli,l’ultimo di nove anni,ci lasciò una donna che mi dicono essere meravigliosa .Dopo qualche giorno ,finite le incursioni aeree ,mio nonno Vincenzo recuperò il corpo dell’adorata moglie lo depositò in quattro tavole di legno , inchiodate alla migliore maniera, la caricò su un carretto ed accompagnato dai figli la seppellì nel cimitero di Avellino.

Un monito per le generazioni future è quello di non dimenticare il passato e di chi ci procurò quei lutti:la città di Avellino che subì la violenza della guerra sia sempre una città della pace!

Duilio Preziosi

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