Non si è mai saputo perchè gli fosse stata attribuita l'origine candidese,del  piccolo comune distante una decina chilometri da Avellino.In verità,Savino,abitava in una masseria posta a qualche centinaio di metri dalla variante-est,nel territorio di Manocalzati. Era una figura inconfondibile. Nei giorni festivi, a suo modo,si vestiva di tutto punto e si esibiva lungo il Corso della città. Non molto alto, esile di corporatura, con i capelli castani lisci,tirati all'indietro con una overdose di brillantina,aveva le guance rossastre che terminavano anteriormente con un muso da roditore sormontato da due labbra che disponeva a mo' di cuoricino, come se volesse inviare continuamente baci alle donne che incrociava. Gli angoli della bocca  sempre incurvati verso l'alto davano l'impressione di essere una persona ricca di buonumore,sempre col sorriso sulle labbra. Si imbellettava per apparire più desiderabile,ma denunciava sempre la sua origine rurale per i colori dei vestiti quasi sempre mal coordinati,per i calzoni che portava sempre sopra le scarpe,"a saltafossi",per quella faccia contadina bruciata dal sole. Ciononostante faceva le sue "conquiste". Durante le sue comparse domenicali lungo la strada principale della città,si affiancava alla signorine che passeggiavano e le accompagnava per una intera "vasca". Giunto al "capolinea" della villa comunale,le lasciava per accostarsi ad altre rappresentanti del gentil sesso. Andava avanti così fino a quando,stanco,ritornava alla sua dimora. Non parlava,non dialogava,non infastidiva,non molestava. Si illudeva,forse,in questo modo,di essere un grande amatore. Molte lo lasciavano fare, a volte divertite dall'innocuo personaggio,altre,invece,più suscettibili,lo redarguivano per allontanarlo,mortificandolo non poco. Savino, allora,dopo un attimo di smarrimento,si accostava ad un altro di gruppo di ragazze. Dopo qualche anno di questa pantomima domenicale,era diventato un personaggio famoso, tanto che i ragazzi di allora,che amavano pavoneggiarsi quando passeggiavano con le coetanee,si beccarono l'appellativo di "Saviniello".Un giorno di tanti anni fa Savino fu investito mentre attraversava la variante-est e i "Savinielli",forse, restando orfani del loro "capostipite", si estinsero a loro volta.                                                                               ELIO VIETRI