Caro Pino,
 nell'apparente disinvoltura che caratterizza sempre il tuo esporre e discorrere, hai posto nell'articolo pubblicato su "Il  Mattino" di ieri il grosso, profondissimo "problema della nostalgia",ed hai toccato il punto nevralgico -ahimè, doloroso! - della necessaria, non so se sempre possibile, sutura tra il passato ed il presente (e, conseguentemente, il futuro).  Un tema di intensissima attualità ma di complicati ed abissali meandri e risvolti di varia natura, non solo psicologici, in cui non oserei addentrarmi. La richiesta della foto di un caro luogo dell'infanzia in questo drammatico, triste tempo di coronavirus, nasceva dall'esigenza di allontarmi dai pensieri  tristi del futuro e dolorosi del presente, rifungiandomi nel passato, nel ricordo di tempi felici trascorsi nell'infanzia. Perciò ti sono infinitamente grato per aver soddisfatto la mia richiesta.D'altra parte sapevo di rivolgermi a chi come te, cofondatore di " Avellinesi.it"  aveva già dato prova - se pure ce ne fosse stato bisogno- della consapevolezza del valore che riveste la memoria. La letteratura detta:" il ricordo malinconico del passato segnala una pur dolorosa accettazione dello spostamento delle coordinate spazio-temporali, consentendo di riposizionare entro tali coordinate le proprie attese, personali e collettive, per il futuro". Ed ancora: "Il sentimento di nostalgia rappresenta uno dei raccordi fondamentali tra l'identità personale e i processi di identificazione collettiva, ovvero tra il piano psicologico e quello politico". E tu, intelligentemente, come sempre, hai addotto, a riprova, il felice esempio della vicenda pittorica vissuta da  Klimt. Un esempio da imitare. Il tuo suggerimento, reso pubblico, cade particolarmente utile oggi, nei tempi difficili che stiamo vivendo. Speriamo bene. E speriamo, soprattutto, che i nostri suggerimenti, se mai dati in maniera apparentemente leggera,vengano accolti dai giovani, dalle nuove generazioni  Ciao, ancora grazie, un abbraccio pur nel distanziamento sociale,

Riccardo Sica



Caro Riccardo,

ti ringrazio per avermi consentito di pubblicare la tua lettera sul sito degli avellinesi  e, certo, non per le lusinghiere parole che mi hai rivolto. Le tue considerazioni sul valore della memoria sono la base su cui si fonda  la filosofia di questo sito. Aiutare a comprendere e capire il passato per costruire un futuro migliore è un lavoro che dedichiamo ai giovani e questo lo può fare solo chi, oltre ad una intima e disinteressata motivazione, per ovvi motivi anagrafici ha molto più passato che futuro.

Con affetto e stima

Pino Bartoli