ZAZA' 

 

di Pino Bartoli

 

A Natale e a Pasqua Zazà era ospite fisso  a casa mia.

Bisognava ricordarglielo prima perché era ‘no poco stonato e qualche anno ha ritardato parecchio.

Qualche volta si presentava in un giorno qualunque dicendo che era festa e comunque veniva ospitato,  al posto d’onore, di fronte a nonno, che ci teneva moltissimo ad avere a tavola  nei giorni di grande festa ‘no poverello ripulito, vestito e calzato con indumenti che a casa non utilizzavamo più.

Non era semplice trovarlo. Si muoveva ‘ra for ‘’o Largo a Bellizzi, dove viveva pare, con due sorelle, all’Industria del legno dei F.lli Caso  che allora si trovava dove ora sta il Teatro Gesualdo  e dove andava perché gli davano gli scarti della lavorazione degli infissi e lui li offriva a chi gli offriva  qualcosa  perché erano buoni pe’ appiccià a fornacella .

Perché lui non viveva di elemosina ma di regali. Glielo impediva un’antica dignità che traspariva orgogliosa quando pronunciava il suo nome “Giuseppe Pironti”  e più soffusa quando appunto ricambiava i regali.

Se ne andò una sera, ‘ncoppa a Polverista, mentre tornava a casa investito da un incolpevole automobilista.

Indossava ….. ‘na giacca e papà……

 

 

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