Complimenti e auguri. E' la prima volta che vi scrivo, perchè finora non sono riuscito a farlo: era troppa l'emozione che trasmettete con le storie, le foto....

Finalmente qualcosa di buono, ma ritrovandola nel passato. Spero che la vostra iniziativa serva a ritrovare quei valori della nostra comunità che, ne sono convinto,

sono stati sopiti, ma non distrutti, nè dal terremoto nè dall'invasione di sottoculture che non ci appartengono.

Gerardo (nato "sotto ò puntillo") Via Modestino del Gaizo.

Carissimi amici e colleghi,
anche se in ritardo, desidero farvi giungere il mio sincero augurio per il vostro sito, complimentandomi con tutti voi per questa brillante ed encomiabile iniziativa.
E' un vero e proprio diario della vita della nostra città, che richiama alla memoria di un avellinese purosangue, quale mi onoro di essere, momenti, persone e luoghi di un passato ormai lontano e purtroppo spesso perduto (ma perciò ancora più piacevole da ricordare) e risveglia in chi vive fuori Avellino nostalgici e dolci ricordi.
Aderendo con entusiasmo alla vostra iniziativa ed in segno di ringraziamento, ho inviato anch'io qualche foto, cercando di offrire un piccolo contributo alla crescita di questo sito.

Gerardo Pescatore

Carissimi amici,
avrei voluto partecipare all’incontro in via de Concilij e brindare con voi a questo primo compleanno ed ai prossimi cento, commentare con voi le ultime foto viste, ringraziarvi per avermi permesso, con le immagini del passato, della nostra infanzia, della nostra adolescenza di riconciliarmi con quella città che, per scelte personali, ho abbandonato ormai dieci anni fa.
Grazie Mario per la passione, che ci accomuna oltre il nome e la parentela, nei confronti della fotografia. Grazie Pino per le tue note, si riconosce la mano, dal sapore “piacevolmente retrò”, come mi ha fatto notare una non avellinese dopo aver osservato il sito. Grazie Franco, Fiorenzo, Enrico, Armando per la passione e la dedizione che ci consentono di trasferirci per qualche minuto, ogni sera, ad Avellino. E grazie a noi tutti, frequentatori più o meno assidui e fornitori di tranches de vie diventati vita collettiva attraverso la riscoperta, a volte scoperta, di angoli della città, di persone conosciute e volate via dalla nostra mente sostituite dai volti di oggi.
La voglia di festeggiare è tanta ed allora, in mancanza dei babà di De Pascale che giganteggiano per dimensione e bontà, regalo di nonna Ersilia ogni volta che ero malato, nei ricordi d’infanzia, mi rifugio nella gastronomia della città che mi ospita.
Tra una fetta di culatello ed una di spalla cotta, tra una scaglia di parmigiano ed una fetta di salame di Felino, alzo da Parma il mio bicchiere di Malvasia e brindo a tutti voi, a tutti noi, al sito ed al suo storico futuro (scusate, straparlo, ma il vino è leggero e va giù che è una meraviglia).

Ciao
Mario Spagnuolo