Erano i
tempi del marciapiede degli "Zulù" e quello dei cosiddetti
"Cittadini"
Se ti vedevano andare dall'altra parte
della strada, anche per passare davanti alla
Chiesa del Rosario, ti eri già guadagnato la
cittadinanza di Arcella anche se abitavi al Corso da
sempre.
Giornate, serate intere,
per giorni ,mesi e anche anni là sotto appoggiati
instancabilmente ai pilastri della mitica Banca Popolare
dell'Irpinia, da dove dietro quei vetri oscuri regnava
l'imperscrutabile e immarcescibile Presidente.
Chi aveva la fortuna di
conoscerlo o chi per lui, aveva risolto il 50 %dei problemi
della sua vita lavorativa.
Chi non sapeva nemmeno il
nome di battesimo figurarsi il volto, poteva aspettare lustri e
decenni ad attendere, che la sua "domanda" passasse sulla
sua scrivania o segnalata da qualche tutt'altro che anonima
telefonata.
E poi c'era il Fraps ,che
faceva da sfondo alle nostre interminabili discussioni, e
quali, magari, vertevano di economia, di libri o di
cultura.
Tutte incentrate sul
Calcio, sulle formazioni, sulle preferenze di taluni,
l'ostracismo di altri fino alla esagerata esterofilia.
Si
snocciolano giocatori, si ipotizzavano formazioni e
scenari,il tutto con l'ausilio della sola memoria, delle
proprie deduzioni ,facendo riferimento sempre alla Gazzetta, che
era considerata alla stregua della Bibbia.
Il tutto sempre in quel
luogo semibuio, tra folate di venti ed estenuanti
chiacchiere in compagnia di poche donne, che si sono
sorbite per anni , schemi, nomi, previsioni calcistiche ,
pronostici , manco fossero sfilate di moda da commentare.
Chi ha resistito e non si
sa come abbia fatto, è pure diventata una moglie.
Poi all'improvviso venne il
giorno dello Snals:
Era una domenica mattina:
Di fronte alla Banca c'era
il Caffè Nazionale, che offriva gelati a poco prezzo per le
nostre tasche bucate.
Quel giorno, uno di noi
ebbe l'idea di dire che il gusto appena comprato, un
celeste che nessuno aveva mai visto prima e forse riconducibile
al puffo , si chiamava Snals.
Era talmente euforico
e impaziente di assaggiarlo che l'ultimo arrivato al solito
appuntamento domenicale, venne a chiederci che gusto fosse:
"Io ho preso nocciola e
snals", disse uno di noi.
Lui si
affrettò ad attraversare il marciapiede, chiedere
lo stesso gusto all'incredulo barista, per le nostre
risate dal marciapiede dei "Cittadini".
A poco a poco, con il passare degli anni, il gruppo di
Amici si sfaldò e le strade si divisero.
Chi al Nord, chi
ancora più su e chi è rimasto nella nostra città, ma
non più a dare le spalle alle vetrate della mitica Popolare.
Ora che il Fraps non c'è
più, il Caffè Nazionale si è spostato un pò più giù e "la
parabola discendente" è stata annunciata dall'invisibile
comandante, non restano che quei bei ricordi e
l'indimenticabile scelta di due palline al Caffè Nazionale, di "
Nocciola e Snals".
Ianna