LA FAMIGLIA BARBIERI
Nella prima foto della fine dell'800 Carmine Barbieri è il primo a sinistra.Nella seconda "1910 ca., fam. Barbieri" (di un fotografo di Atripalda, Raffaele Tronconi?), sono ritratti:da sin.:Elena, la madre Fiorentina, Maria che ha davanti Raffaele, Nina che ha davanti Carlo, Geppina, il papà Carmine che ha davanti Peppino. Nella terza, del 1923, avanti ci sono Fiorentina, Guido e Carmine, dietro Carlo, Geppina, Raffaele, Nina, Elena, Maria e Peppino. Nella quarta Carmine e Raffaele Barbieri. Nella penultima i fratelli Barbieri figli di Carmine sono nella foto: Carlo, Guido, Peppino e, seduto, Raffaele. Nell'ultima Carmine Barbieri orafo,a via Nappi 58, negli anni 30
Questi sono i 4 fratelli Barbieri, nati dopo le 4 sorelle.
Di Peppino (1903-1968), mio padre, ho già scritto, era quello ingegnoso e voleva spiegare tutto a tutti: era un autodidatta. Mi raccontava che suo padre aveva comprato per il negozio una bellissima cassaforte che aveva fatto venire dalla Germania e ne era molto orgoglioso. Peppino era quello che per età era consegnato a fargli da assistente nella gioielleria. Disse al padre di uscire per 10 minuti dopo aver cambiato la combinazione (che normalmente era Fiorentima, il nome della moglie con una variante). Quando Carmine tornò in negozio, la cassaforte era aperta e lui non sapeva se essere più contrariato della precarietà della cassaforte o orgoglioso per l'ingegno del figlio...
Lui non aveva potuto laurearsi - i problemi economici c'erano -, ma nel suo lavoro era alla pari con gli ingegneri; progettava impianti elettrici di aerei anche importanti, e per lavoro viaggiava molto anche all'estero, specie prima di sposare (1941) Mimma Iacuzio, ragazza brava, bella e costumata, che le sorelle gli avevano presentato.
Mi sono laureata un mese prima che morisse, era molto malato e quel giorno soffriva troppo per venire ad assistere alla mia tesi. Era il primo giorno che alla Sapienza a Roma si riapriva la Facoltà di Lettere, chiusa dopo la morte dello studente Paolo Rossi. Mio zio Carlo allora insegnava Storia del Giornalismo a Scienze Politiche ed era riuscito a farmi ottenere di discutere la tesi il primo giorno in cui si riapriva la Facoltà e si ridiscutevano le tesi, perchè mio padre potesse morire tranquillo, che mi sapesse "sistemata": per lui e mia madre consisteva fondamentalmente nell'avere cultura e un lavoro, il matrimonio non era fondamentale. Infatti poi me n'è sempre mancato il tempo.
Raffaele (1904-1980) invece divenne ufficiale dell'esercito. Con la sua Maria, molto amata, e i ragazzi, è stato spesso all'estero, negli anni '50 prima come vice addetto militare a Washington e poi a Parigi nello Shape.
Lui e mio padre si accompagnavano spesso a Rodolfo Sandulli, una specie di quinto fratello che era ufficiale di Marina, sembravano la ronda. Vi manderò delle foto di zio Rodolfo, sono molto belle.
Carlo (1907-1985) è il più noto dei fratelli, diventò giornalista, perchè fin da ragazzino era ovunque succedesse qualcosa, si impicciava di tutto, ne scriveva su giornaletti locali. Alcuni fatti drammatici, locali, lo fecero trovare al punto giusto, nel momento giusto.... forse il terremoto del Vulture .. non ricordo, consulterò i suoi libri. Così si fece conoscere. E poi durante il Fascismo diresse importanti giornali, come il Popolo di Treste. Dopo la guerra per molti anni diresse la Tribuna Illustrata, una specie di Domenica del Corriere di Roma. Lavorò anche come Capo addetto Stampa - mi sembra si dicesse - con Fiorentino Sullo, quando era ministro. Ha sposato una ragazza marchigiana e hanno avuto 3 figli.
Guido (1914-1987) era il più piccolo, è stato adorato come un figlio dalle sorelle, specie da zia Elena. Ha sposato una ragazza di Avellino, Elena La Bruna, di lavoro ha fatto il commercialista, ha avviato uno studio a Roma. Ha avuto 3 figli, era molto tenero.
Geppina Barbieri (1901-1977) sposò Ernesto Accardi, anche lui di Avellino; si trasferirono più volte, a lungo a Pistoia - lì zio Ernesto era conservatore delle ipoteche - poi a Catania. Hanno avuto 2 figli.
Ma da ragazza era la più coinvolta nella vita sociale di Avellino, in genere frequentava feste ecc. con il fratello Raffaele, il più mondano dei fratelli. Non sono sicura, ma mi sembra che nella foto sia dietro di lei, nella foto. Anzi forse quello accanto potrebbe essere il fratello Carlo. Mi sembra di ricordare che raccontavano che la festa in maschera delle foto fosse a casa di una famiglia nobile.
Anche la foto degli studenti di Ragioneria mi sembra deliziosa, le ragazze alla Superiori ancora una minoranza.
Marianna, detta Nina, (1881-1966), la prima figlia, ha fatto spesso da mamma supplente quando era necessario. I piccoli, i maschi, la temevano molto, pare fosse assai rigida.
Sposò il marchese Raffaello Carteny, di Lecce, e lo seguì per lavoro in giro per l'Italia; qui sono a Padova e alla fine erano a Genova. Hanno avuto 4 figli.
Maria (1896-1954) ed Elena(1898-1977), la seconda e la terza dei figli di Carmine e Fiorentina, sono vissute sempre insieme ad Avellino finchè è stata viva Maria. Qualche anno dopo la morte di Maria, su insistenza dei fratelli, zia Elena si trasferì a Roma. La cosa che la faceva soffrire di più dover lasciare era la scuola. Insegnò alcuni anni ancora a Roma, prima della pensione, nella Scuola Media di piazzale degli Eroi. Anni fa ho conosciuto una persona i cui figli erano stati suoi alunni e la ricordavano con tenerezza e ...qualche sospiro.
Fiore Barbieri