Lettera d'amore di un cinese per la sua città
Complimenti per questo sito bellissimo che permette a nostalgici come me di rivedere e ricordare i tempi andati di Avellino, sono molto contento e nello stesso tempo emozionato di rivedere e ricordare luoghi e persone dei miei tempi da scugnizzo.
Ho scoperto il vostro sito grazie alla segnalazione di alcuni amici conosciuti qui in Sardegna e subito ho voluto curiosare perchè la nostalgia della mia infanzia passata ad Avellino non mi lascia mai.
Sono oramai 51 anni che sono lontano da Avellino e vorrei ricordare alcune tappe importanti della mia infanzia trascorsa nella mia città, perché mi sento Avellinese DOC di nascita anche se i miei erano di altri luoghi, vorrei tentare la fortuna se qualcuno si ricorda di me o della mia famiglia e voglia mettersi in contatto.
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sono nato L’11 Aprile 1944 in via Casale n° ? - mio padre a quei tempi aveva il negozio in via Giuseppe Nappi < r'into o' stritto a chiazza > era l’ unico cinese esistente a quei tempi ad Avellino, si chiamava Francesco, molto conosciuto e stimato in città poi con la guerra ed il bombardamento di Avellino fummo sfollati a Gesualdo per un mese, al rientro mio padre ebbe la brutta sorpresa di trovare il negozio saccheggiato, il locale completamente vuoto e all'interno un tedesco in divisa che vigilava, furono tempi duri, andammo via da Avellino in giro per altre città in cerca di fortuna, nel 1950 ritornammo ancora ad Avellino. |
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Il dopoguerra ad Avellino fu molto duro come per tantissime famiglie che avevano perso tutto con la guerra, mio padre non si perse d’animo e ricomincio a lavorare come ambulante e mise la bancarella in Piazza Libertà, vicino alla pompa di benzina AGIP a quel tempo ricordo che il gestore era un certo Tomaso Fasulo, ricordo che nella stessa piazza c’erano anche i lustrascarpe di cui ricordo qualche nome : don Vicienzo, Generoso con i figli Alfonso e Vittorio, il chiosco della Giornalaia e di fronte c’era la bancarella di Antonio o' scemo che vendeva e le noccioline con la moglie Rosina. |
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il deposito per la merce era in un portone vicino al "DAZIO" accanto al bar Centrale, in quel cortile abitava una famiglia che conoscevo e mi sembra di ricordare si chiamassero “FALCHI”; |
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in Piazza Libertà ho trascorso la mia infanzia tra la bancarella e la scuola, ho frequentato le ELEMENTARI in piazza Garibaldi dal 1951 al 1955 la mia maestra era una simpatica e brava Signorina di cui non ricordo il nome ma ricordo che era figlia di un Generale e abitava vicino alla Trinità, poi ho frequentato l'istituto tecnico commerciale sotto i platani. |
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La prima comunione l’ho fatta alla chiesa della Trinità con Don Gerardo e al Duomo il mio Parroco era Don Mario Picariello dove sono stato cresimato, ricordo con nostalgia il mio padrino Urciuoli e i figli tutti. |
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abitavamo con la famiglia in Via S. Modestino 44, sino al 1957 anno in cui sono partito per la Sardegna dove sono tutt'ora residente, e qui con il mio lavoro ho avuto occasione di contattare altri Avellinesi anche loro venuti per lavoro |
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Quando sono partito per la Sardegna, avevo 13 anni e mezzo, partito per raggiungere mio padre e poi in gennaio 1958 anche il resto della famiglia ha lasciato Avellino. |
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Qualcuno della mia età probabilmente si ricorderà di noi, io sono Gerardo il secondogenito, mio fratello si chiama Arturo e mia sorella Anna, attualmente abito a Sassari sono commerciante ho un negozio di articoli miiltari e con la mia attività ho avuto modo di conoscere altri paesani, ho una bella famiglia e sono rimasto sempre residente a Sassari, ma i miei ricordi sono sempre legati ad Avellino, tutt’ora parlo il nostro dialetto che non ho mai dimenticato, come non ho mai dimenticato luoghi e personaggi come : |
Pasquale ‘o Cinese e Rosina la sorella, abitavano in un basso areto ‘a dogana ,ricordo a cantina e zi’ Monaco o vic’ a neve, ,Melella a scigna. Nicola ‘o razzi muzzo, Maria ‘a cecata che era la mia fornitrice di ciceri e semienti, ricordo i vigili nella foto della “BEFANA DEL VIGILE” il ristorante O' Soldatiello.e tanti altri
Ricordo che allora Piazza Garibaldi si chiamava Fore e’ muorti,poi c’era o’ maciello vascio o’ scarrupato e più giù ‘ncoppa a via nova in un cortile andavamo a prendere l’acqua a o’ rimmitiello.
Ogni anno si andava a piedi a Montevergine, si partiva di mattina presto ancora al buio si saliva in allegria e cantando con il sacchetto delle provviste da mangiare strada salendo.
Avrei tante altre cose da dire ma non voglio farne un romanzo, vorrei solo avere l’occasione di dare il mio indirizzo e-mail per poter avere eventualmente dei contatti:
sarei molto felice se qualcuno che si ricorda di me o della mia famiglia mi contatta, sarei altresì contento se ci fosse qualcuno che ha fatto le scuole insieme a me, un vecchio compagno di classe.
Comunque a prescindere, è stata una bella iniziativa e vi ringrazio dell’opportunità che avete dato a tanti Avellinesi per ritrovarsi e rivedere delle vecchie immagini della nostra città.
Un abbraccio a tutti.
Antonio Chen noto Gerardo