Sono
nato nel centro storico ,a pochi metri dal castello, in un fabbricato
posto sul fiume Fenestrelle che fu in parte distrutto dall’alluvione
che colpì la città di Avellino il 2 ottobre 1949. Non nascondo che
quando posso ritorno in quella zona attratto dalla memoria dei luoghi
della mia infanzia. Ed i miei ricordi vanno alla valle del Fenestrelle
,vista da via Palombi dove spesso ero ospite da mio nonno Vincenzo, che
per me,bambino, sembrava una valle immensa dove a monte quasi
s’intravedeva il ponte della Ferriera. Da tempo mancavo in quella zona
o meglio c’ero anche passato ma distrattamente, perchè non avevo posto
l’attenzione allo sconvolgimento dei luoghi che c’è stato con la
ricostruzione post sisma. Qualche giorno fa ,complice il bel tempo, mi
son fatto a piedi la strada che costeggia il Fenestrelle che va dalla
chiesa della Salette fino al vecchio rione Fornelle.Durante questa
tranquilla passeggiata per la prima volta ho preso coscienza dello
scempio urbanistico che è stato fatto in quella zona con la
ricostruzione di una serie di fabbricati fuori sito con il risultato
che la valle dei miei ricordi non esiste più. Amaramente ho constatato
che volutamente dopo il terremoto ,oltre le coscienze,è stata sconvolta
anche la geografia e la memoria dei luoghi della città. A dimostrazione
di ciò che dico vi propongo queste due foto fatte in via Palombi nel
lontano 1957 e chiedo scusa a questi miei due cugini Carmine, che vive
negli USA e Michele, che vive a Roma , ai quali va il mio più
affettuoso saluto,per averli in qualche modo usati come prova
fotografica..