Forse, però, non conoscete la battuta regina del dramma-farsa.
Sorvolando sul quadro che vede Otello-Ursus in procinto di frustare una schiava, pronunciando la corrispondete battuta, appena si accinge a schioccare la prima staffilata, la frusta stessa si impiglia in un accessorio del suo costume e rimane lì incagliata mentre Otello continua inutilmente a strattonarla e continua a ripetere: “Schiava ti frusto… Schiava ti frusto!”
Ma non è questa.
Piuttosto: Venezia-Gesù viene assicurato alla croce.
Quattro soldati per mezzo di funi ad essa collegate incominciano a tirare simultaneamente per issarla. Ad un certo momento, mentre è quasi in posizione, perdono la sincronia e la croce incomincia ad oscillare paurosamente in ogni direzione. A questo punto Venezia-Gesù, sbiancato in volto non solo per il trucco di scena, bestemmiando la propria Madre ad alta voce urla: “Mannaggi’ a M… Mò m’avite fa carè ‘a qua ‘n coppa!!!”.
Paolo Giovannetti