mio
nonno mangiava il peperoncino alla domenica poi
piangeva e io chiedevo a mio padre perch piangesse mio padre diceva che non
capiva perch mangiasse il peperoncino mio nonno mor quando avevo undici anni
il giorno di San Giuseppe mio nonno guidava dei pullman grossi come camion
quando le vie non erano asfaltate e per attraversare la provincia ci voleva una
giornata mio nonno quando volevano chiudere la compagnia dei pullman aveva
scioperato non aveva mangiato per diversi giorni e forse non aveva neanche
bevuto mio nonno prima di morire aveva costruito una casa per ognuno dei suoi
figli e ne aveva lasciato unaltra dove aveva vissuto mio nonno era comunista
e moriva da borghese perch credeva nel lavoro mio nonno era comunista ma non
aveva letto il Capitale e penso che non sapesse che il Manifesto, oltre a
essere un giornale di sinistra, era stato scritto nel 1856 da K. Marx e Engels mio nonno credo
che sapesse chi fosse Stalin e credo che si chiedesse perch invece di
costruire testate nucleari e giocare a monopoli con gli USA non pensasse a chi
come lui scaricava e caricava copertoni da oltre cinquanta chili sul pullman a
mio nonno non piaceva la guerra perch cera stato, anche suo fratello cera
stato e aveva contratto la febbre in Africa, e non credeva a chi non avesse la
libert perch senza quella, diceva, finivi per perdere anche la dignit la
stessa che chi non laveva voluta perdere si era ritrovato a mangiare non
avendo n pane, n cipolle mio nonno penso che non fosse ateo perch aveva la
terza elementare e non ricordo se sapesse il significato della parola mio
nonno una volta alla messa dopo il segno di pace aveva chiesto a quello
affianco se sene stesse andandoda troppo tempo mancava dalle messe credo che
il suo comunismo fosse diverso da quello di Berlinguer e mi sembra che non
avesse la raccolta di discorsi di Togliatti quando mio nonno si candidato
come consigliere comunale i suoi fratelli non lhanno votato perch loro erano
liberali e mio nonno non gli ha chiesto il voto, e forse mia nonna che aveva
sempre votato la DC quella volta vot PC ma in famiglia nessuno nՏ molto
convinto neanche i figli se il voto segreto non si chiede questa era
leducazione che dava un comunista che non capiva niente di comunismo di uno
che passava le notti a bere con i compagni di sezione solo per tentare di
capire come si potesse stare meglio nello stesso pezzo di citt come si
facesse per tentare di evitare ai propri figli quellultima settimana dove si
stentava mio nonno ha detto chera meglio non essere operai e non chera
meglio essere tutti operai voleva che i suoi figli studiassero voleva che non
fossero operai perch era possibile un approccio diverso alla vita dove gli
altri non li guardassero dallalto in basso, dove le cortesie le chiedevano gli
altri mio nonno pensava che le banche fossero degli usurai mio nonno non
credeva nei debiti contratti con le banche diceva che non si ragionava tra
persone, diceva che lonore da dietro quella scrivania non avesse valore nonno
credeva nellonore credeva che valesse pi dei soldi che gli prestassero
nonno i soldi li chiedeva alle persone e gli pagava lo stesso gli interessi,
qualcosa in meno forse, o qualcosa in pi, ma gli piaceva chiedere alle
persone e alle stesse persone che chiese si trov a prestare quando le
circostanze furono diverse questa unaltra storia e mi stata raccontata
molto dopo la sua morte non lo sapeva nessuna della famiglia neanche i figli
che importanza aveva se lo avessero saputo avrebbe detto in un italiano storpio
ma che mirava alla sostanza adesso che ci penso non ricordo la voce di nonno
ricordo chera roca, molto roca, perch fumava anche quando stava in ospedale
ricordo che nonostante la terza elementare gli piaceva ascoltare le persone ed
essere deciso nelle risposte mi hanno detto che dopo una vita alla causa della
falce e martello un giorno un giovane lo convinse alle proprie idee nonno gli
disse che gli piaceva quello che aveva detto e gli chiese che avesse dovuto
scrivere per votarlo allora si votavano ancora le persone e non i partiti
almeno si era aderenti ai voleri del popolo che adesso sembra possa essere
interpretato come se noi non avessimo la capacit di scegliere siamo in pochi
quelli con la terza elementare ma adesso ci prendono meglio per il culo almeno
sembra cos io non ho mai sopportato il comunismo ma adesso capisco che cՏ
bisogno di quella speranza esercitata da quei comunisti non era la voglia di
Stalin o della Russia gi avevano avuto Mussolini e penso che per molti era
gi stato troppo penso chera quella voglia di appartenere a qualcosa che
difendesse le persone invece di sfruttarle come era capitato a loro per
unintera vita era la speranza che i loro figli come i figli di molti altri
potessero essere come i figli dei dottori era la speranza che potessero
studiare senza che nessuno li umiliasse perch non parlavano litaliano e
nessuno li aiutava nel quotidiano a usare un congiuntivo era la voglia di un
insieme di speranza che agitava le loro voci era la voglia spinta dalla
passione era la voglia di poter dimostrare che si poteva costruire solo con il
lavoro proprio solo con il sacrificio della propria vita familiare per offrire
una scelta ai loro figli comunismo era passione era credere in qualcosa era
una speranza senza voglia di lotte di classe, era voglia di scioperi per
diritti, era passione per le idee di uguaglianza, era la meraviglia di
immaginare un futuro diverso per mio nonno come per molti il comunismo era
altro ma penso che mi sarebbe piaciuto quellessere di sinistra in una
dimensione cos semplice, con molte meno chiacchiere e con qualche valore
diverso penso che avrei voglia di una politica diversa penso che per il
momento continuer a vivere nella nostalgia dei ricordi di mio nonno con la
speranza di vedere risorgere qualcosa che mi appassioni perch anche la
politica un emozione quella di sentirsi appartenere alla voglia di un Paese
che lotta per esserci con la dimensione che merita questo popolo