Negli
anni ’60 proliferavano piccoli locali sotto forma di club privati, cantine o
sale di ristoranti o associazioni sportive, che andavano sostituendosi
progressivamente ai salotti delle case private come luoghi adibiti al ballo ed
all’incontro tra i generi. Tra i più rinomati il Salone
della Prefettura, dove si tenevano le ambitissime feste della Croce
Rossa, patrocinate dalla Provincia, all’interno delle quali si esibivano i più
noti gruppi locali: Giaguari, Rubins, Madras,
Blousons Noirs. Leggendario resta l’organo Farfisa
dei Madras, abilmente truccato da Hammond, grazie ad un mobile in legno in
stile Flower Power ideato dal tastierista Angelo Ardovino. Alla voce, nei
Blousons Noirs e poi nei Rubins, si cimentava con
buoni risultati il futuro compianto capo della Polizia Antonio Manganelli. La “Partenio Basket”, futuro “Le
Clochard”, in via Verdi, era aperta tutte le sere ed al sabato proponeva
serate danzanti con il gruppo Thomas Sherman Set, nel cui organico compariva
anche il sax, suonato da un giovanissimo Sasà Santaniello. Tra le cantine più
in voga va ricordata certamente quella “Del Padrone”,
al secolo Francesco Ruggiero, titolare dello storico negozio di abbigliamento “Ultimoda”. I dischi, diffusi da una fonovaligia amplificata
artigianalmente, erano selezionati da chi scrive, essenzialmente R & B:
Otis, Aretha, James Brown, Wilson Pickett, Sam & Dave,
Etta James etc., oltre agli ovvi e richiestissimi lenti “lunghi”, Procol Harum e Aphrodite’s Child in testa. La sala del Ristorante “Mupo”, in via Morelli e Silvati, molto ampia, ospitava Mak
P 100 studenteschi di massa, nei quali si esibivano gruppi locali ed
“attrazioni” di livello nazionale. Più esclusiva quella del Jolly Hotel, prediletta dagli studenti dell’ultimo
anno del Liceo Classico; resta memorabile il Mak P
del 15 marzo ’70, durante il quale si esibirono i giovanissimi della “Gulp
Society”, esponenti dell’avanguardia musicale dell’epoca con Hendrix e Janis in
repertorio ed il sottoscritto all’organo Farfisa, i
rinomati Giaguari e gli immensi Pyranas francesi, già
back band di Rocky Roberts. L’unico locale da ballo vero e proprio era il
bellissimo “Ranch Bar”, in Via Tagliamento,
arredato in stile Saloon Western con un magnifico palco, ed un’ottima acustica
garantita dalle strutture in legno. Oltre ai gruppi locali si ricordano
esibizioni di Brian Auger, Four
Kents, Jenny Luna, Gli Achei di Napoli, con Enzo Avitabile al sax, stupito
dalla competenza e dalla partecipazione del pubblico, di Ronnie e i Giovani
Lupi con Tony Esposito. Il locale visse altre due vite, negli anni successivi,
prima come “Condor Club” e successivamente come “Popeye”, vera e propria discoteca con alla consolle “Zenzù”, al secolo Enzo Arricale,
già chitarrista in gruppi night e beat e conduttore radiofonico di Radio Alfa
102. Il repertorio oscillava verso la disco più
commerciale, con virate glam e pop.
Il
primo locale, in ordine cronologico, che può essere definito “Discoteca”, aprì
durante le festività natalizie del ’72. Gerry “Rufus” Vozza, validissimo
batterista dai tempi dei Blousons Noirs ai nostri giorni, conduttore
radiofonico di Radio Alfa 102 e Radio Capri, era stato in vacanza all’estero ed
aveva respirato l’aria delle nuove tendenze. Propose l’idea ad un noto medico,
che gli mise a disposizione l’ampia tavernetta della sua magnifica villa in via
Tagliamento. Al centro della struttura resisteva un antico pozzo, dal quale
Gerry ricavò l’ispirazione per il nome: “Le puit”. Si suonava soul, funky e R. & B. con lo
stesso ideatore al mixer, “Sex Machine” era l’inno. Negli anni successivi “Le puit” fu ristrutturato ed ampliato e
divenne la discoteca più sofisticata della città. Con il nome di “Papillon Rouge” ospitò i DJ più in auge, garantendo
un’ottima qualità media grazie ai missaggi del Resident
Lucio De Stefano, all’epoca (seconda metà anni ’70) anche abile e fortunato
conduttore radiofonico di Radio Irpinia, Radio Alfa 102 e Studio 95.
Il 6 gennaio ’74 fu inaugurato lo “Sciarada Club”, in Viale San Modestino di
Mercogliano, cittadina a pochi chilometri da Avellino. Tonino Valente, ex
ristoratore, accettò l’idea “rivoluzionaria” di Giannantonio Oliva, giovane
atripaldese innamorato del ritmo e del timbro vocale di Gigi Marziali, all’epoca
conduttore del mitico “Supersonic” di Radio Due. Il
locale, aperto tutte le sere divenne ben presto meta dei giovani di tutta la
provincia e Giannantonio, anch’egli futuro DJ di Radio Avellino FM 100 e Radio
Alfa 102, conquistava la platea con la sua conduzione in voce ed una
straordinaria abilità nelle selezioni, mai banali, frutto di intelligenti
acquisti nei negozi d’importazione, e nei millimetrici missaggi, studiati per
ore al mixer. Lo “Sciarada” lavorò senza pause fino al terremoto del 1980, che
rese inagibile lo stabile, e resta sicuramente l’esperienza più riuscita ed
importante nella storia delle discoteche della città.
Una
discoteca molto ambiziosa fu il “Cactus”,
situata nella periferia della città, nei pressi di un maneggio. Nella struttura
modernissima, dotata di impianto ed acustica di alto livello, prestavano opera
ai piatti Enzo “Zyrko” ed Enzo Gasparro; di venerdì
“Selezione Rock”, con Gianfranco Turis di Studio 95.
Un incendio ne decretò la fine.
In
via Serafino Soldi, ad inizio anni ’80, in un seminterrato non proprio adeguato
dal punto di vista della sicurezza, operava il “Black
Angel” che si avvaleva delle buone selezioni musicali del già citato
Lucio De Stefano, oggi bancario, e di Gianni Muro (Radio Alfa, Studio 95).
A
3 chilometri da Avellino, ad Atripalda, nasce negli anni ’60 “La Pagoda”, che mutuava il nome dalla struttura
esterna dello stabile. Sede di feste danzanti, ospitava essenzialmente i gruppi
locali (Giaguari, Reali, Divini, Genium), salvo ad
aprirsi a complessi nazionali per ricorrenze importanti o feste studentesche.
Nella stessa cittadina operava nella prima metà dei ’70 l’ “R & B”.
Si
possono ancora ricordare il “Buco”, “Le arcate”, a Piazza Garibaldi, dalla brevissima vita
ad inizio ’70, il “3 B” del compianto Antonio
Mondella, DJ di Radio Avellino, dal gusto incline al suono più commerciale, il “Grande Slam”, il “Number One” (DJ Massimo) ed il Club privato “Cabaret Noir”, in via Guarini, con Ciro Rigione alle selezioni
musicali, luogo di ritrovo dei giovani di Destra della città.