Alla Casa dello Studente di Napoli, nel “68 si svolgeva un torneo di calcio a 5 (vuoi vedere che abbiamo inventato anche il calcetto?); naturalmente la gara nella gara era quella d’inventarsi i nomi più strani per le squadre. Quell’anno noi Avellinesi trionfammo in questa specialità grazie ad una delle mie tante geniali idee: chiamammo la nostra Squadra “ASSOCIAZIONE SPORTIVA DOPOLAVORO BECCHINI”.
I 5 titolari erano: Lucio Napodano, Stefano Miceli, Sigismondo Fimiani, Gerardo Troncone e Cocco Bill Walter Taccone. In arte i nostri nomi erano nell’ordine: Eusequie, Masuppost, Seghigno, Pené e Pak do Kul. Il carro lo procurò Cocco Bill, che è parente dell’impresa di pompe funebri Giordano. Il cadavere (Enzo Roca) fu assoldato per l’occasione fotografica, avendo più di tutti il fisico adatto.
 Per la cronaca sportiva, il campionato, che vedeva risultati tipo 20-18, 25-23, ecc. fu sospeso dopo una nostra vittoria contro i favoriti per 3 a 1 (0-0 alla fine del primo tempo) dovuta ad una tattica catenacciara che nemmeno Herrera si è mai immaginato, al grido di “Difendiamoci a riccio ed attacchiamo a fisarmonica”, che sembra facile, ma se si è in 5 compreso il portiere non è cosa semplicissima da attuare.
Ricordo ancora le crisi isteriche di pianto dei nostri avversari alla fine della partita, che fu anche l’ultima del torneo, perché tutte le altre squadre dopo si rifiutarono d’incontrarci.
Tra i nostri tifosi più accaniti c’erano Gegé Di Lieto e Santino Rizzo che, studiando medicina, si mettevano dietro la nostra porta con un teschio portafortuna.
Questa è la storia dei gloriosi Becchini!

Lucio Napodano