Antonio Barzaghi

Avellino, 1904-1976: fotografo
Negli anni 20 esplora la tecnica, che sorprende perch inganna la luce, la fissa, rende lattimo eterno.
Vetro, magnesio, legno, ferro e oscurit per catturare limmagine, ma non basta: bisogna essere due volte artista nel cogliere lo spirito dei luoghi e delle persone e nel ritocco.
Maestro del ritocco, appunto, ma non per perfezionare limmagine, gi incisa perfettamente sulla lastra, gi nitida e immutabile, ma per dare allimmagine il soffio vitale (la gota rosea, il panno morbido, lo sguardo vivo).
Nasce uno studio in piazza libert ad Avellino, con il fratello Ciccio, cultore e mercante darte, in cui il fotografo allestisce la scena, la illumina, la sviluppa, la fissa nel buio totale e la porta alla luce definitiva con saliva, aniline, matite e pennelli.
Tutto passa attraverso locchio acuto, la mano sicura e ferma: lavora per le istituzioni, che in parte ancora conservano le sue opere incorniciate come quadri; ritrae le illustri personalit: De Sanctis, i presidi degli istituti scolastici; testimone degli eventi, fotografa il fascismo e i funerali del nobile senatore Papa.
Negli anni 40 in via Matteotti, al corso Vittorio Emanuele negli anni 60 e poi di nuovo in via Matteotti.
Leredit non viene raccolta; al contrario, lenorme quantit di materiale accumulato nellarco di oltre 50 anni di attivit viene dispersa, distrutta da chi non ne ha mai compreso il valore.
Ma unenorme quantit di opere sempre difficile da disperdere totalmente: quasi casualmente, ma con singolare frequenza, in luoghi insospettabili, nei cassetti dimenticati delle famiglie avellinesi spuntano ritratti e fotografie con lautografo del Maestro.
Una vita turbolenta, una personalit divisa, onesta e battagliera; un autentico illusionista che, attraverso lelaborazione dellimmagine, attua una vera catarsi di se stesso e si riconcilia con il mondo.
Antagonista, anticonformista generoso e contraddittorio, segna la storia della fotografia, scivolando, lentamente e consapevolmente, verso la malattia che lo porta alla morte nel 1976.