In carrozza, si parte!
di Pietro Mitrione
Quello che voglio rappresentare con questa nota è il contesto paesaggistico che caratterizza tale tratta ferroviaria.
Da questa considerazione nasce la mia “voglia” di partecipare ai vostri visitatori la entusiasmante esperienza di un viaggio su tale linea ferroviaria descritta in occasione delle manifestazioni tenutesi nel 1995 per celebrare il centenario della ferrovia Avellino-Rocchetta S.A.
Molti hanno poi potuto ripetere l'esperienza in questi mesi, con le nostre iniziative di "Inloco_motivi".
Dalla stazione di
Avellino a Salza Irpina
Lasciata la stazione di
Avellino, attraversando quasi subito lo svincolo che porta verso Salerno e la
Valle dell’Irno, ci dirigiamo verso la valle del torrente SALZOLA,
dopo aver visto, dall’alto dei suoi boschi, Atripalda. Lungo il tragitto,
assistiamo al fondersi dell’habitat naturalistico della valle del fiume
SABATO
con
quello del torrente Salzola, che deve il suo nome alla presenza di numerose
sorgenti salso-ferriche.
Dalla stazione di
Salza Irpina a Montefalcione.
Dopo la stazione di
Salza Irpina, in vista del grazioso abitato di SORBO SERPICO, ci avviamo verso
Nord. Una volta, su questo tratto vi era la stazione di CANDIDA-PAROLISE,
chiusa molti anni fa. I due paesi si intravedono lungo il tratto dominato a
destra dal monte Tauro di Chiusano S. Domenico ed a sinistra dalla
collina su cui sorge Candida.
Dalla stazione di
Montefalcione a Montemiletto.
Giunti a Montefalcione,
in una delle più belle zone agricole dell’Irpinia, con a destra la Contrada
ARIANIELLO,
si “buca” la collina su cui sorge l’abitato di Montemiletto, ponendoci nel
pieno della valle del fiume CALORE,
che
è già il terzo sito fluviale-naturalistico incontrato sull’Avellino-Rocchetta
S.A.
Dalla stazione di
Montemiletto a Lapio
Dopo aver attraversato due gallerie ed ammirato i vitigni tra Montemiletto,Taurasi e Lapio incontriamo alla nostra sinistra il fiume Calore. La stazione di Lapio è a poche centinaia di metri dal fiume.
Dalla stazione di
Lapio aTaurasi
In questo breve tratto,
in cui attraversiamo il fiume Calore, siamo circondati da tante masserie
di campagna, quasi tutte produttrici dell’Aglianico doc, oro rosso di Taurasi.
Dalla stazione di
Taurasi a Luogosano.
Lungo questo tratto troviamo le tipiche bellezze della campagna irpina, intensamente coltivata, che qui appare ampiamente urbanizzata.
Dalla stazione di
Luogosano a Paternopoli.
Sempre accompagnati dal
fiume Calore che lambisce binari e stazioni, puntiamo decisamente verso
Est. Siamo al centro della valle del Calore.
I
boschi, in più punti, hanno il sopravvento sulla zona rurale.
Dalla stazione di
Paternopoli a Castelvetere
Si comincia a scendere
verso Sud, direzione monti Picentini,
laddove
nasce il Calore: Intorno alla stazione di Paternopoli, si vede uno dei
più bei boschi d’Irpinia, con panorami splendidi ed una presenza di uccelli
notevolissima e naturalmente il fiume è sempre con noi, in quanto la linea
ferroviaria segue il suo corso, incassato nell’omonima valle.
Dalla stazione di
Castelvetere a Castelfranci
La stazione di
Castelvetere è una sorte di casa fatata nel bosco.Il punto in cui si trova, uno
dei più nascosti e profondi della valle del Calore, in un vallone ai
piedi del paese fa di questa stazione una gioia per il visitatore. Proprio
accanto alla stazione vi è la possibilità di accedere subito al fiume Calore
che in questo punto è particolarmente bello ed inserito in un sito naturalistico
molto suggestivo. Fino a Castelfranci
la
linea ed il fiume non si lasciano mai, in un festival di verde e natura.
Dalla stazione di
Castelfranci a Montemarano
Arriviamo alla bella collina su cui siede Castelfranci. Lungo il tratto, sempre costeggiato dal fiume, che in questa zona è particolarmente pescoso, cominciamo ad osservare la trasformazione della valle che da collinare diventa sempre più montagnosa. A sinistra il verde monte Tufolano.
Dalla stazione di
Montemarano a Cassano Irpino
La stazione di
Montemarano si trova in prossimità della frazione Ponte Romito di Nusco.
Lungo il tratto costeggiamo la statale che porta al Laceno. A sinistra
comincia a vedersi una delle perle dell’Appennino irpino: il Montagnone di
Nusco.
La
vegetazione diviene sempre più fitta, siamo nella zona più ricca d’acqua
dell’intero meridione ed una delle principali risorse idriche d’Italia.
Dalla stazione di
Cassano Irpino a Montella
A destra il Monte
Serrapullo, a sinistra la località Fonte Irpina. Cassano è la
capitale dell’acqua.
Dalle
sue viscere e lungo questo tratto sgorgano acque in enormi quantità. Proprio
all’uscita della stazione di Cassano Irpino vi è uno degli impianti di
captazione d’acqua più grandi d’Italia, che disseta la Puglia. Dai vigneti e
dagli orti passiamo decisamente ai castagneti, principi verdi dell’intero
tratto.
Dalla stazione di
Montella a Bagnoli Irpino
Eccoci ai piedi dei
monti Picentini. Immersi in un verde tra i più belli del Meridione. Lungo il
verdissimo tratto, il Monte Sovero ed in alto il Monastero del SS.
Salvatore. Lasciamo il Calore che qui è un fiumicello agli inizi del
suo percorso e ci dirigiamo verso est, verso l’Adriatico. Non lontano dalla
stazione di Montella
si
trova la celebre chiesa di S. Francesco a Folloni, fondata dal famoso Santo.
Dalla
stazione di Bagnoli a Nusco
La stazione di Bagnoli,
capitale della castagna, per capire basta guardarsi intorno, e del tartufo è
sulla statale che porta all’altopiano del Laceno.
Siamo nello splendore del paesaggio di montagna, l’occhio è catturato dalle bellissime vette intorno a Bagnoli e via via che ci avviciniamo a Nusco siamo dominati dalla presenza a destra del Montagnone di Nusco che ammiriamo nella sua possente bellezza.
Dalla stazione di
Nusco a Campo di Nusco
Ci cominciamo ad infilare nella valle dell’Ofanto. Qui inizia un miracolo paesaggistico a cui il nostro occhio metropolitano ha perso l’abitudine a cogliere. Infatti due bio-zone, quella appennino-tirrenica e quella appennino-adriatica, iniziano a modificarsi, creando un ibrido che man mano che ci avviciniamo verso la Lucania e la Puglia, diventa sempre più adriatico. Le montagne si abbassano, i venti aumentano, i paesi si fanno meno frequenti, ci avviamo verso l’Alta Irpinia di Oriente.
Dalla stazione di
Campo di Nusco a S.Angelo dei Lombardi
In questo tratto s’intravede il torrente Acqua Bianca che va a immettersi nell’Ofanto. Incontriamo il nucleo industriale e intravediamo la zona del Goleto, dove troviamo la meraviglia del patrimonio artistico-religioso dell’Irpinia: l’Abbazia del Goleto.
Dalla stazione di
S.Angelo dei Lombardi a Lioni
Ecco che finalmente
incontriamo il fiume Ofanto,
uno
dei più suggestivi del Sud Italia. Il paesaggio fluviale è circondato ancora da
splendide montagne tra cui il Monte e la località Civita che
incontriamo lungo il tratto. Arriviamo a Lioni, grazioso paese, simbolo del
terremoto dell’80, insieme ad altri sfortunati paesi. L’Ofanto è qui per
accompagnarci nell’incantevole tratto verso Conza, Calitri e Rocchetta S.A.
vertice con Puglia e Lucania.
Dalla stazione di
Lioni a Valle delle Viti
Lasciato l’abitato di Lioni, sempre costeggiando il fiume Ofanto fino al limite pugliese della tratta ferroviaria, ci avviciniamo alla contrada rurale di Valle delle Viti. A destra la collina Civita e a sinistra la vezzosa collina Varicella.
Dalla stazione di
Valle delle Viti a Morra de Sanctis
In questo tratto
assistiamo all’incontro e alla mescolanza degli ecoambienti appennino-tirrenico
ed appennino-adriatico. A destra la collina di Teora a sinistra quella di
S.Angelo dei Lombardi.
Dalla stazione di
Morra de Sanctis a Sanzano-Occhino
Il paesaggio diventa
sempre più lucano in vista della splendida diga di Conza. Nell’oasi faunistica
del WWF è possibile osservare tante specie di uccelli. Tutto intorno le belle
colline che formano il confine con Salerno e Potenza. Prima di arrivare alla
stazione di Sanzano-Occhino vediamo a sinistra il torrente Boccanuova da
S.Angelo dei Lombardi ed il torrente Isca dal Monte Calvario su
cui si trova Morra de Sanctis, a destra il torrente Fiumicello da
Caposele.
Dalla stazione di
Sanzano-Occhino a Conza-Andretta-Cairano
Un paesaggio rarefatto ed estremamente suggestivo, composto dalla Sella di Conza, dal torrente Sarda di Andretta, dalla meravigliosa collina di Cairano, delizia per gli amanti della pratica sportiva del deltaplano. Questo panorama ci accompagna fino alla stazione di Conza, a servizio anche di Andreatta e Cairano, a pochi passi dalla diga di Conza. Lontani ricordi fanno venire alla mente il famoso film neorealista “La donnaccia”, girato rigorosamente in questi luoghi. Fu un ‘opera che narrò tanti anni fa il dramma della povertà e dell’emigrazione della nostra terra.
Dalla stazione di
Conza-Andretta-Cairano a Calitri
Dalla stazione di Conza si vede una meraviglia: un monolite ambientale che si staglia verso le montagne della Lucania: la collina su cui sorge Cairano, il paese più suggestivo dell’Irpinia, dal quale si gode un panorama mozzafiato. Lungo il tragitto s’intravede quella che una volta era la stazione di Cairano. Sulla sinistra il torrente Orato e la collina Serra Palazzo a destra il monte Nerico.
Dalla stazione di
Calitri a Rapone-S.Fele
Ci troviamo nel bel
mezzo del più importante nucleo industriale dell’Alta Irpinia, in vista del
caratteristico abitato di Calitri.
Sconfinando
più volte nella vicina Lucania, vediamo i torrenti Cortino, proveniente
dalle verdi colline di Aquilonia ed Liento da Ruvo del Monte.
Dalla stazione di
Rapone-S.Fele a Monticchio
Il paesaggio intorno è
veramente particolare….. un tempo terra di briganti.
Belle
campagne intensamente coltivate si susseguono, circondate dalle graziose colline
lucane. A destra
la Fiumara Datella.
Cominciamo lentamente a salire verso la Puglia.
Dalla stazione di
Monticchio ad Aquilonia
Il breve tratto fra le
due stazioni ci porta verso le verdi colline di Aquilonia, una volta Carbonara.
A destra la Contrada
De Feo ed il
piccolissimo lago delle Canne, a sinistra i laghi di Monticchio.
Dalla stazione di
Aquilonia a Monteverde
La bellezza delle
campagne è appena interrotta a sinistra da una meraviglia creata dall’uomo il
lago S.Pietro da quale parte il torrente Osento .
Attraversiamo il ponte Pietra dell’Oglio ed arriviamo ai piedi di
Monteverde.
Dalla stazione di
Monteverde a Rocchetta S.A.
Ci avviamo laddove si incontrano Puglia, Lucania e Campania, con a sinistra il lago S.Pietro. La zona è scarsamente abitata da farla somigliare all’Irlanda. Lungo il tragitto incontriamo la vecchia fermata di Pisciolo in terra lucana. Arrivati a Rocchetta subito dopo il ponte Santa Venere, ci troviamo in un ambiente naturale splendido. Il paesaggio è solitario e silente, circondato da boschi ed interminabili campi di grano. Dalla stazione di Rocchetta partono le linee Foggia e Potenza: in lontananza ……gli stabilimenti Fiat di Melfi.
Il nostro viaggio termina qui.
Abbiamo attraversato zone che furono tolte dall’isolamento grazie alla ferrovia e all’illuminata lungimiranza di Francesco de Sanctis.
Oggi la ferrovia è una struttura residuale, chissà cosa direbbe lo scrittore del Viaggio Elettorale….
La bellezza del paesaggio, fortunatamente, è rimasta in gran parte la stessa.
Facciamo conoscere meglio queste zone…… forse ameremo di più la nostra Irpinia.
Pierino Mitrione