'O sindaco di Bellizzi
Era così chiamato perchè si riteneva,come il personaggio del film “Nuovo Cinema Paradiso”, il proprietario della strada principale della frazione della città,quella che attraversa in lungo il centro abitato,in direzione di Salerno. Negli anni sessanta,quando non ancora esisteva la superstrada Avellino - Salerno,gli avellinesi erano obbligati a percorrere la statale passante per Bellizzi. Inevitabilmente,giunti all'inizio del paese,erano costretti a rallentare la marcia per eseguire una sorta di gymkhana(gincana) a causa del fondo stradale cosparso di sassi più o meno grandi. Con quel gesto,"'o sindaco",intendeva sottolineare la sua "proprietà" in quel punto ed evitare il passaggio degli "estranei". Per la verità non procurava mai danni a cose e a persone,in quanto lanciava le pietre sul selciato solo quando le automobili non erano di transito. D'altra parte,gli utenti dell'asse viario si comportavano con grande tolleranza,virtù molta più diffusa di oggi,anticipando di qualche minuto la partenza per il lieve ritardo che avrebbero sofferto durante l'attraversamento di Bellizzi. Nemmeno le autorità comunali prendevano provvedimenti d'ufficio e lo lasciavano agire indisturbato. 'O sindaco non imponeva pedaggio,esprimeva solo una protesta per l'invasione del suo territorio in maniera originale. Quella particolare protesta nasceva quasi certamente da un convincimento personale,alimentato forse da qualche alito di bizzarria,che lo portava a credere di essere il proprietario di un bene demaniale. Sicuramente non lo faceva perché doveva riempire spazi di tempo libero,che,come si sa,sono sempre generatori del grande male chiamato noia. Oggi la maggioranza dei giovani hanno quasi somatizzato questa malattia. Psicologi,sociologi e quant'altri tentano di spiegarne le ragioni. Tutti esprimono sdegno, senza mai meditare sul fatto che si è proceduti verso una società nella quale alcuni valori sono stati gettati via come ferri vecchi e sostituiti con dei miti vuoti come bolle d'aria, con l'esercizio quotidiano del nulla,con il consumo di beni alienanti. Forse per questo i ragazzi hanno gli occhi cerchiati di noia sin dal mattino e cercano di esorcizzarla con lanci di pietre dai cavalcavia delle autostrade,con grandi bevute dentro e fuori le discoteche,con continui viaggi e, alla fine della corsa, con le droghe. Tanto quanto basta per terminare, all’alba di un giorno qualsiasi, la propria vita contro un albero o in un canale.