Onestamente ho solo un vago ricordo del cinema... uno di quei ricordi spensierati di bimbo che preferisco tenere per me come quei pezzi di vita che ami e che ti appartengono tanto da dover rimanere solo tuoi. e quindi...

 

non saprei adesso affrontare la questione che in termini politici (come diceva gaetano mosca, non si può conoscere la politica se non si comprende la storia). per me è un dato di fatto che si abbandoni un monumento storico che ricorda da vicino il passato di scambi commerciali di una terra ricca di movimenti - meglio - culture in movimento. una dogana è un luogo importante, è la conferma di una vita commerciale di una città che sta dimenticando il suo esistere.

 

la vita di quella provincia, un piccolo borgo medievale sulla collina, le sue potenti abbazie, le culture dell'olivo e della vite, l'economia di un territorio fertile e allo stesso tempo boscoso, la lana, stanno dimenticando tutto. dimenticano il ruolo che ha avuto nello sviluppo del regno di napoli,

 

dimenticano che un principe, prima di loro, un uomo dei tempi bui del barocco, volle vedere risplendere e rinascere la storia dei luoghi, perchè conscio dell'importanza della memoria, che sopravvive ai biechi vincoli di bilancio e alla frustrazione di quella scienza triste che è l'economia, per come la intendiamo oggi.

 

gli avellinesi dimenticano che erano fattori del proprio destino, dimenticano lo spirito d'iniziativa, le strade battute dai mercanti delle puglie, dai calabresi, dai napoletani, che attraversavano avellino per spingersi in terra di bari, bitonto, foggia, apulia.

 

una terra tra due mari che brulicava di commerci adesso è un feudo senza speranze in preda ai delirii dei dinosauri della politica, appoggiati da abitanti chiusi a riccio rispetto al futuro, perchè senza passato non può esserci avvenire.

 

davvero: dov'è il progresso in tutto questo? esigo una risposta. spero di averla, al mio ritorno.

                                                                                                                        Stefano Spina

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